Compiti delle vacanze? Si, ma senza stress!





Quando iniziare i compiti delle vacanze?

Quest’anno bambini, genitori e insegnanti hanno vissuto una situazione particolare e inedita, la didattica a distanza. Di fatto bambini e ragazzi non vanno a scuola da fine febbraio e le tanto attese vacanze quest’anno sembrano una naturale continuazione di quanto vissuto finora. Tuttavia sarebbe fuorviante credere che la didattica a distanza non sia stata faticosa per gli studenti e per le loro famiglie. Spesso sono stati i genitori a dover organizzare il lavoro del figlio, in particolare se i bambini erano molto piccoli (scuola primaria) o in presenza di difficoltà di apprendimento. Quindi ora che la scuola (seppure a distanza) è finita tutte le famiglie avrebbero bisogno di un meritato riposo. Iniziare a fare i compiti per le vacanze il giorno seguente la fine delle lezioni sarebbe controproducente. Prendetevi una pausa e concedetela a vostro figlio!

Come iniziare?

La parola d’ordine è ORGANIZZAZIONE: del tempo e dello spazio

 

ORGANIZZARE IL TEMPO

Quale tempo? il tempo settimanale e il tempo dello studio

Tempo settimanale

E’ opportuno decidere insieme allo studente quale tempo (mattina o pomeriggio?) e quanto tempo (quante volte a settimana? Per quanto tempo?) dedicare allo studio. Un’idea potrebbe essere quella di creare una sorta di “orario” come quello scolastico, stamparlo e attaccarlo nella camera dove il bambino fa i compiti. L’importante è che lo costruiate insieme, coinvolgendo il bambino in questa operazione. Durante il periodo estivo generalmente si ha molto più tempo a disposizione quindi anche la didattica può essere gestita con meno stress: possiamo ad esempio prevedere che ogni materia venga toccata una sola volta a settimana.

Tempo dello studio

A prescindere da come abbiate deciso di gestire il tempo settimanale, il tempo dello studio richiede sempre una sua specifica organizzazione:

·         Definire il tempo che si ha a disposizione: una volta stabilito il giorno e la materia su cui concentrarsi, per quanto tempo il bambino deve studiare? Non c’è una risposta univoca a questa domanda perché molto dipende dalla materia e dal bambino: su una materia infatti riesce a stare tranquillamente due ore, su un’altra non più di un’ora. Dal momento che non dovete seguire un orario scolastico, che impone materie da preparare per il giorno dopo o verifiche su cui concentrare l’attenzione, potete seguire ancora una volta l’inclinazione dello studente, in ogni caso eviterei di farlo lavorare per più di due ore consecutive.

·         Suddividete il tempo a disposizione in modo da prevedere sempre una pausa: questa indicazione vale in particolare per i bambini con difficoltà di apprendimento o deficit di attenzione. La pausa non dovrebbe essere né troppo lunga, perché il bambino rischia di “sganciarsi” completamente dalla situazione, faticando poi a “rientrarvici”, ma neanche troppo corta, senza dare quel minimo di sollievo necessario dopo un tempo prolungato sui libri.

·         Creare un cronoprogramma: cioè scrivere su un foglio la lista degli esercizi da svolgere in quella determinata sessione di studio nel tempo stabilito e depennare ogni esercizio dopo che viene svolto. In questo programma inserire sempre una pausa, la cui durata deve essere stabilita preliminarmente e gestita attraverso un supporto, un orologio o un timer. La gestione del tempo è un aspetto su cui è importante lavorare con i nostri studenti; all’inizio per agevolare il lavoro il cronoprogramma possiamo farlo noi, con il tempo l’obiettivo è rendere lo studente autonomo anche (e soprattutto) in questo. Iniziare durante le vacanze a lavorare su questo aspetto potrebbe essere un ottimo esercizio per quando, con l’inizio della scuola, il tempo a disposizione sarà più difficile da gestire in quanto ridotto e maggiormente scandito dall' esterno.

 

ORGANIZZARE LO SPAZIO

·         La stanza: sarebbe opportuno che la stanza fosse dedicata allo studio ma è raro che questo si verifichi materialmente. L'importante è sgomberarla (anche momentaneamente) da tutto ciò che potrebbe essere fonte di distrazione.

·         La scrivania: non è importante che sia una scrivania professionale (a volte il tavolo della cucina e della sala da pranzo che sono molto spaziosi vanno benissimo), l’importante è che sopra ci sia tutto l’occorrente di cui il bambino ha bisogno. Non è sbagliato dedicare 10 /15 minuti prima di iniziare a studiare all’organizzazione del materiale di lavoro. Anche qui all’inizio siamo noi ad indirizzarli, con l’obiettivo che diventino autonomi. Il periodo estivo, ancora una volta, potrebbe essere un buon banco di prova per esercitare queste abilità (organizzazione spazio e tempo per lo studio)

 

Dottoressa D’Angelo Silvia

Psicologa


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